La sinergia tra odontoiatra e osteopata per affrontare le più comuni problematiche posturali, di bocca e della sfera cranica
Non tutti sanno che molte problematiche posturali, di bocca, denti e dell’intera sfera cranica possono essere affrontate e risolte grazie alla collaborazione tra odontoiatra ed osteopata.
Partiamo da un presupposto: tutte le parti del nostro organismo sono strettamente correlate e da questo concetto non sono certo escluse bocca e mandibola.
L’odontoiatra, oltre a una valutazione generale della bocca, analizza eventuali patologie correlate; l’osteopata invece valuta l’impatto che le problematiche orali hanno sull’intero organismo e viceversa l’impatto che disturbi al di fuori della zona buccale possono avere su di essa.
Proprio grazie a questa valida sinergia si possono trattare:
- problematiche all’articolazione temporo-mandibolare
- cervicalgie
- lavori di protesi, corone, otturazioni, implantologia e ortodonzia non più adatti alla persona
- bruxismo
- malocclusioni (scorretto contatto fra i denti)
- scorretta deglutizione
- tensione della muscolatura masticatoria
- traumi cranici e cervicali
Come è fatto l’apparato stomatognatico, cioè l’insieme di bocca, mandibola e tutte le strutture che le circondano?
Per capire come possano instaurarsi questi disturbi, è importante conoscere l’apparato stomatognatico.
Esso comprende tutti i tessuti ossei, articolari, muscolari, vascolari, nervosi (e quanto direttamente ad essi correlato), che partecipano alle sue principali funzioni di fonazione, masticazione, deglutizione e, in modo complementare, di respirazione. In questi meccanismi vengono coinvolte un insieme di forze esercitate sulle strutture buccali.
Per esempio nella deglutizione abbiamo la contrazione dei muscoli masticatori, la punta della lingua che va a contatto col palato posteriormente ai denti incisivi, il dorso della lingua contatta il palato duro e la parte posteriore della stessa formando un angolo di 45° contro la parete faringea e permettendo al bolo alimentare di procedere verso esofago e stomaco.
Una scorretta funzione di una delle strutture dell’apparato stomatognatico può influire negativamente su altre parti del corpo.
E’ facilmente intuibile, quindi, come la scorretta funzione di una sola delle strutture coinvolte in questi meccanismi, possa andare a compromettere quelle circostanti come un verosimile effetto domino.
Una respirazione nasale compromessa, porta all’apertura della mandibola e ad un abbassamento della lingua consentendo la respirazione e favorendo un meccanismo di deglutizione scorretto.
Un errato contatto tra i denti, ossia una malocclusione, richiede per continuità anatomica un adattamento posturale di distretti muscolo-scheletrici limitrofi o di altri più lontani, ma anche viceversa. Può instaurare dunque problematiche che riguardano la sfera craniale, la colonna vertebrale, la deambulazione e postura.
Per esempio, le tensioni a mandibola, volto, collo e schiena possono portare alla classica postura con testa spostata in avanti, aumento della lordosi cervicale e lombare.
Una tensione dei muscoli masticatori mantiene la mandibola in una scorretta posizione, favorendo nel tempo la comparsa di indolenzimenti, dolori e click mandibolari.
In conclusione una stretta collaborazione tra osteopata e odontoiatra è alla base di un efficiente controllo e analisi dell’intero distretto stomatognatico.
Valentina Ferrari, D.O. BSc (hons) Ost.
Osteopata presso il Poliambulatorio Ferrario, Sesto San Giovanni
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